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di Paolo Sorrentino, con Giacomo Rizzo, Fabrizio Bentivoglio, Laura Chiatti
(Italia, 2006)
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Sconcertante, eccessivo, barocco, feroce, sgradevole; oppure visionario, lynchiano, felliniano, spregiudicato? Sordido o compassionevole, come il protagonista Geremia, il vecchio usuraio poco piu che repellente, cupido e libidinoso? Il terzo film di uno dei più promettenti registi italiani, di certo e non solo per quegli interrogativi il suo più discutibile finora, fa di tutto per farci accettare l'inaccettabile. Perchè no: visto che la sua storia finsce per essere quella di Rosalba, la bella e giovane Miss Agro Pontino violentata il giorno delle nozze, ma che finirà per prendersi la sua bella rivincita. Con lo spettatore che dovrebbe essere destinato a parteggiare per il mostro, ahilui innamorato. Però, come sempre, il problema di questo strano L'AMICO DI FAMIGLIA non risiede tanto nella sua storia e nei suoi personaggi; piuttosto, nella sua fattura. Bastano poche immagini di L'UOMO IN PIÙ o di LE CONSEGUENZE DELL'AMORE per comprendere come Paolo Sorrentino sia un cineasta padrone di tutti quei mezzi che rendono possibile la creazione di un universo poetico personale. E di sublimare un universo degenerato come quello del protagonista del suo ultimo film. Come? Con, nelle intenzioni dell'autore poste agli antipodi dello stile asciutto delle sue due opere precedenti, l'enfasi dell'iperamplificazione degli effetti, l'ipersottolineatura del brutto, l'ipersadismo nell'uso degli sfondi alla De Chirico di Sabaudia e Latina, fascisteggianti ma quanto seducenti nella fotografia di Luca Bigazzi. Una sfida coraggiosa, a tratti seducente, a volte un tantino presuntuosa.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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da evitare
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